AMOR MIO: l’ossimoro che ha commosso il Festival ReSister

Quando le persone applaudono ma poi anche si alzano in piedi e poi anche hanno gli occhi lucidi (le donne e, perchè no?, gli uomini) significa che è successo qualcosa. Qualcosa di importante, qualcosa che ha convinto, unito, emozionato e appunto commosso. 

E’ andata così,

sabato al parco Ex Eridania, dove ZonaFranca ha proposto il reading musicale nato nel 2019 e ancora (purtroppo) attualissimo, per come i Barbablu continuano ad entrare nella cronaca e soprattutto entrano tragicamente nella vita di donne che ritengono di loro possesso. E’ – come dico sempre alle amiche di ZF – una piccola perla preziosa, che ho visto direttamente e concretamente coinvolgere il pubblico di San Tiburzio (2019) e di Borgotaro (2020), pochi giorni dopo un surreale funerale in chiesa nel quale – per non infierire ulteriormente su un ragazzino colpito dalla tragedia dei suoi genitori – stavano affiancate le bare di una donna e del suo carnefice-marito, poi suicida.

Questa volta sul palco con Giulia Canali c’era Franca Tragni (di solito è Beatrice Carra). E c’era da affrontare la difficoltà della collocazione oraria pomeridiana e all’aperto, quando ancora il sole estivo rischiara impedendo gli effetti di luce che fan parte dello spettacolo. Nel clima del bellissimo festival ReSister organizzato dalla Casa delle donne, però, il reading incastonato fra due affollati dibattiti ha magari perso qualcosa nell’aspetto esteriore, ma ha finito per imporre ancor più attenzione sul testo, e ha finito appunto – insieme alle musiche di Patrizia Mattioli – per andare dritto al cuore, oltre che alla mente.

Fra i commenti raccolti alla fine, significativo quello di un’insegnante che proponeva di portare “Amor mio” anche nelle scuole superiori per fare riflettere anche i ragazzi…   (Gabriele Balestrazzi)