• Panni Sporchi

    Di mafia si muore, ma anche il silenzio uccide. Un mondo sommerso, quello delle organizzazioni criminali, raccontato con uno sguardo al femminile dalle mogli, dalle madri, dalle figlie e dalle sorelle di ieri e di oggi che nel contesto mafioso sono nate, vissute, che dalle mafie sono state colpite o rese complici, che per le mafie hanno perso mariti e figli o che a causa delle mafie hanno rinunciato ad essere libere, alla ricerca della verità che vive.

    Lo spettacolo è dedicato a ritratti di donna, dalla prima collaboratrice di giustizia Serafina Battaglia a Felicia Impastato, madre di Peppino. E poi ancora Giusy Vitale detta “Lady Mafia”, e Rita Atria morta suicida dopo l’uccisione di Paolo Borsellino; Ninetta Bagarella moglie innamorata del boss Toto’ Riina e Vincenza Calì, moglie di Ignazio Mattioli, corriera della droga attiva negli anni ottanta.

    Il mondo femminile è lo spunto per la ricerca di significati, per comprendere gli aspetti culturali e più intimi che vengono messi in gioco nelle vicende di mafie, per capire, prima che per giudicare,  “come” i figli crescano con la mentalità dei padri e  “come” le mogli, le madri, le figlie, le sorelle – custodi della casa e della famiglia – diventino figure fondamentali, anche se nell’ombra, nel tessere le trame di questi mondi sommersi, sempre più lontani dagli stereotipi delle “mafie del sud” e sempre più fatti che ci riguardano da vicino, fino ad arrivare sulle nostre tavole.

    La femmina diventa così metafora delle criminalità organizzate del presente, dall’ecomafia alle contraffazioni degli alimenti e a tutte le ripercussioni sull’ambiente e sulla nostra salute che queste comportano ….per fortuna “esiste” SMAFIATUTTO. Passate parola!

    Intervista a Franca Tragni su Parma.Repubblica.it del 19/11/2010

    Riferimenti       Bibliografia e internetgrafia

    Photogallery

    Scheda tecnica       Foglio di sala (pdf)        Scheda Spettacolo